Con il termine di denti sovrannumerari si intendono quelli che eccedono la formula dentaria normale. Questo fenomeno si definisce iperdonzia e può manifestarsi isolatamente o in modo multiplo interessando entrambi i mascellari, monolateralmente o bilateralmente. È più interessato il sesso maschile (2:1) rispetto a quello femminile, si manifesta sia nella dentizione decidua (0,3-0,8%) che in quella permanente (1,5-3,5%). Il fenomeno è più frequente nel mascellare superiore che nella mandibola. Il caso più frequente è che sia presente un solo sovrannumerario (secondo la letteratura nel 80% dei casi è così), la presenza di due sovrannumerari è la seconda possibilità più frequente.

 

La presenza di molteplici denti sovrannumerari è rara (1% dei casi) ed in genere non è associata ad alcuna sindrome. Una condizione clinica frequentemente associata alla presenza di denti sovrannumerai è la labiopalatoschisi. I denti sovrannumerari si trovano più frequentemente nella regione anteriore (a livello degli incisivi e canini piuttosto che dei molari), più facilmente verso la lingua che verso il vestibolo della bocca. I denti sovrannumerari singoli possono essere classificati in base alla morfologia in: eumorfici che hanno forma e dimensione di un dente normale, dismorfici o rudimentali di forma e dimensioni anomale e che possono essere conoidi, tubercolati, molariformi, odontomi.

Eziologia dei denti sovrannumerari

L’eziologia è multifattoriale come combinazione di fattori sia genetici che ambientali. Le complicazioni che derivano dalla presenza di denti sovrannumerari comprendono: disturbi dell’eruzione dei denti (ritardo o blocco dell’eruzione), rotazione dei denti adiacenti, sovraffollamento, anomalie di spazio e formazione di cisti follicolari. Abbastanza frequente la presenza di sovrannumerari nel mascellare superiore a livello interincisivo dove possono causare la comparsa di un diastema interincisivo od il ritardo di eruzione (fino all’impattamento) degli incisivi centrali superiori. Alcuni casi sono del tutto asintomatici e sono un reperto occasionale di un esame radiologico eseguito per altro motivo. In effetti, la radiologia è indispensabile nella diagnosi di questo fenomeno e la tac è divenuta cruciale nell’impostare sia diagnosi che terapia. Prima si diagnostica la presenza di un sovrannumerario meglio è, in quanto è possibile eliminarlo e evitare le possibili conseguenze patologiche sopradescritte. Indizi della presenza di un dente sovrannumerario possono essere: la ritardata eruzione di un dente permanente oppure il suo dislocamento.

Iperdonzia: quando intervenire

Il trattamento dipende dal tipo di dente sovrannumerario, dalla sua posizione, dalle possibili complicazioni derivate dalla presenza dei denti sovrannumerari ed è frequentemente limitato alla loro estrazione.

 

Vi sono, per altro, delle indicazioni a monitorare la situazione clinica senza togliere immediatamente i sovrannumerari. Questo si verifica quando i denti permanenti vicini siano erotti normalmente; non sia necessario un trattamento ortodontico attivo; non vi siano patologie associate, per esempio delle cisti follicolari; l’estrazione del sovrannumerario potrebbe pregiudicare la salute dei denti normali vicini. In alcuni casi i denti sovrannumerari possono venire riposizionati nel contesto del resto dell’arcata dentaria.

Casi di iperdonzia

Il primo caso è di un ragazzo di 9 anni che è giunto alla nostra osservazione per la evidente presenza di “un dente in più”. I genitori erano giustamente allarmati per l’evidente anomalia della dentizione del figlio. Il sovrannumerario, come si vede dall’immagine e dalla ortopantomografia, era di tipo eumorfico, cioè uguale agli elementi vicini (incisivi centrali superiori). La terapia è stata l’estrazione del sovrannumerario ed è stato scelto il dente più difficilmente trattabile con l’ortodonzia (cioè più malposizionato). 

 

Il secondo caso è quello di un ragazzo di 9 anni. Si è presentato alla nostra attenzione per il notevole ritardo di eruzione dei centrali superioriLa ortopantomografia evidenzia la presenza di due elementi sovrannumerari che, essendo posizionati lungo il tragitto di eruzione dei centrali, ne impediscono il normale sviluppo. Viene eseguita una tac (tomografia computerizzata) che mette ben in evidenza la situazione anatomica e la sua anomalia.

 

La terapia è chirurgica con estrazione dei denti sovrannumerari ed il posizionamento di una trazione ortodontica per facilitare l’eruzione dei permanenti. Non tutti gli Autori concordano sulla necessità di eseguire una terapia ortodontica per facilitare l’eruzione dei permanenti impattati, in quanto l’eruzione spontanea sarebbe, a loro detta, frequente. In questo specifico caso, il posizionamento estremamente profondo dei permanenti(sotto la base del naso) ha consigliato di iniziare subito la trazione ortodontica

 

Dopo alcuni mesi i denti permanenti compaiono in arcata, mostrando un’anatomia sostanzialmente corretta anche se sono presenti alcune anomalie dello smalto dentario. 

 

L’ultimo caso è quello del filmato. Il paziente è un bambino di 6 anni che evidenzia all’esame obiettivo una lieve tumefazione al fornice vestibolare inferiore. L’esame tac mostra la presenza di un denticolo anomalo in zona incisiva. Il dente viene rimosso chirurgicamente, come visibile nel filmato. L’intervento viene seguito in anestesia locale nonostante l’età del paziente grazie alla sedazione cosciente con protossido d’azoto. Contestualmente alla rimozione del sovrannumerario, viene asportata la cisti follicolare dipendente dal sovrannumerario stesso.

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