L’analgesia sedativa con protossido d’azoto

L’analgesia sedativa con protossido d’azoto. Il modo migliore per fare della seduta odontoiatrica una esperienza piacevole ed utile.

 

Chi può negare di aver mai provato ansia prima di una seduta odontoiatrica? La paura del dentista è un’esperienza comune legata non solo ad esperienze negative precedenti, ma anche a complesse componenti psicologiche. Il cavo orale è un importante organo di somatizzazione; la bocca ed i denti sono elementi di prima grandezza per quanto riguarda l’immagine corporea e sono legati a proiezioni psicologiche ancestrali. Il risultato di tutto ciò è che il trattamento odontoiatrico è spesso visto come estremamente invasivo ed alcune persone tendono a viverlo con ansia eccessiva, posticiparlo oltre i limiti del ragionevole o addirittura, rifiutarlo completamente. Si parla in questo caso di odontofobia, che è una vera e propria patologia psichiatrica in cui la paura per il dentista e le cure odontoiatriche arriva al parossismo e si associa a disturbi anche di natura fisica. Nel corso degli anni la medicina e l’odontoiatria hanno affrontato il problema; il progredire della farmacologia ha reso disponibili anestetici locali estremamente efficaci, farmaci ansiolitici ed analgesici potenti che aiutano a rendere sopportabili le operatività odontoiatriche, ma comunque “la paura del dentista”è ancora rimasta.

 

Una possibile risposta al problema è l’analgesia sedativa. Che cos’è?

 

L’ANALGESIA SEDATIVA È LA TERAPIA CHE SERVE AD ELIMINARE ANSIA, PAURA E STRESS, UTILIZZANDO UNA MISCELA COMPOSTA DA OSSIGENO (O2) E PROTOSSIDO  D’AZOTO (N2O) IN PERCENTUALI PERSONALIZZATE (BASE LINE).

 

La tecnica dell’uso del N2O a concentrazioni basse e modulabili e’ stata introdotta in Odontoiatria dal dott. Langa negli anni ‘30 negli Stati Uniti e da allora ampiamente impiegata in tutto il mondo.

 

I vantaggi dell’utilizzo di questa tecnica sono:

  • 1) utilizzo di farmaci assolutamente sicuri e privi di effetti tossici (o2, n 2o)
  • 2) facilità di impiego
  • 3) somministrazione per via inalatoria
  • 4) rapida insorgenza ed altrettanto rapida scomparsa degli effetti desiderati
  • 5) non invasiva, non dolorosa
  • 6) rarissime le controindicazioni, per cui si può usare su quasi la totalità dei pazienti
  • 7) può essere usata ripetutamente e per molte ore di seguito
  • 8) è utile per qualsiasi trattamento odontoiatrico
  • 9) riduce il tempo operativo non avendo pazienti che contrastano il lavoro e si diminuisce il numero delle sedute.

Il protossido d’azoto agisce a livello talamico in zona limbica. Durante la sua azione, non viene abolita ne la coscienza, ne la conoscenza il paziente è quindi sempre presente e collaborante. I riflessi tutelati (deglutizione, tosse)sono inalterati e sempre presenti, mentre si riduce il riflesso del vomito. L’omeostasi cardiorespiratoria non è clinicamente modificata. Viene innalzata la soglia del dolore, le mucose orali sono desensibilizzate: il paziente è calmo tranquillo, la sua percezione del trascorrere del tempo è ridotta e gli viene indotto un piacevole senso di benessere psico-fisico. La analgesia sedativa si ottiene somministrando al paziente una percentuale crescente di N 2 O fino ad ottenere una completa e soddisfacente sedazione. La dose di protossido sufficiente e necessaria va ricercata empiricamente ed è diversa da paziente a paziente. Questa dose così trovata si chiama “base line” e costituisce un punto di riferimento preciso per la sedazione di quel paziente.

 

La sicurezza dell’utilizzo del protossido d’azoto è dovuta al fatto che:

Il protossido è un gas inerte,non irritante,non tossico.Non da luogo ad allergie e non viene metabolizzato dall’organismo. Nella procedura di sedazione cosciente N 2 O viene sempre utilizzato a basse concentrazioni, in associazione all’ossigeno (l’80% dei pazienti è sedato con concentrazioni comprese fra il 20% ed il 40% di protossido). In particolare la macchina erogatrice non può erogare miscele con concentrazione di O 2 inferiore al 30%(anche al minimo quindi, superiore a quella dell’aria). La sedazione si induce facilmente e velocemente ed altrettanto velocemente cessa (dopo 2 –3 minuti di inalazione di O 2 puro.), ma può essere adattata ed aggiustata(approfondita od attenuata) rapidamente nel corso della cura.Non necessita di premedicazione ne di lunghi tempi di dimissioni. Non ha controindicazioni assolute e può essere usata in quasi tutti i pazienti indipendentemente dall’età. Gran parte della sicurezza deriva dall’uso di apparecchiature erogatrici studiate ad esclusivo uso odontoiatrico e provviste di particolari sistemi di sicurezza ed allarme. In particolare, non è possibile scambiare i cavi di collegamento delle bombole di gas perché hanno diametri diversi dei dadi,ne è possibile collegare in modo errato le bombole alla macchina per lo stesso motivo (attacchi diversi). E’ impossibile erogare una miscela di N 2 O puro. In mancanza di O 2 la macchina si blocca: un particolare sistema a raggi infrarossi, monitorizza costantemente il passaggio dell’ossigeno in mancanza del quale il respiratore si spegne,qualsiasi sia il motivo:bombola vuota, cavo scollegato, perdita dal cavo. La macchina è dotata di una valvola di non ritorno che impedisce che l’espirato del paziente ritorni nel palloncino ed i gas espirati vengono asportati forzatamente dall’aspirazione dello studio. È presente un pulsante di emergenza che consente alla macchina di erogare ossigeno puro in caso di necessità. L’uso del protossido d’azoto negli studi odontoiatrici è stato autorizzato dall’AIFA(agenzia italiana del farmaco) nel corso dei lavori dell’1 e 2 febbraio 2011 della competente Commissione Consultiva Tecnico Scientifica per la valutazione dei farmaci.

Quando si utilizza

Molte procedure odontoiatriche vengono effettuate senza anestesia perché ritenute incapaci di provocare un dolore così acuto da non poter essere facilmente sopportato dal paziente. Questo è spesso il punto di vista del dentista e non del paziente! Comunque,se non dolorose,sono quasi sempre molto fastidiose e subite più che accettate dal paziente. In questi casi il protossido d’azoto può fare la differenza. Parliamo per esempio di:

– togliere ponti o corone
– posizionamento del filo retrattore nell’impronta
– la presa dell’impronte
– cementazioni provvisorie o definitive con denti vitali
– trattamenti su denti vitali
– sedute lunghe
– courettage
– Inserimento di matrici o cunei nella conservativa
– Posizionamento di anellini di rame
– Posizionamento dei ganci della diga
– Il sondaggio parodontale
– Radiografie sui posteriori
– Ablazione tartaro con ultrasuoni

Alcune categorie di pazienti si avvantaggiano particolarmente dell’analgesia sedativa. In particolare modo:

I pazienti cardiopatici: in questi pazienti l’uso della sedazione rappresenta uno dei più efficaci mezzi per minimizzare il rischio di complicanze durante la seduta odontoiatrica. Una forte emozione, un prolungato stato ansiogeno, un dolore acuto, può portare questi pazienti ad avere una crisi cardiaca con conseguenze anche tragiche. L’analgesia sedativa elimina l’ansia, innalza la soglia del dolore, apporta una % di O2 molto superiore a quella presente nell’aria compensando la carenza di ossigeno che può esitare in scompenso, ischemia, aritmia.

Pazienti epilettici: come nel cardiopatico l’aumento dello stress e dell’ansia può scatenare un attacco epilettico non sempre facile da controllare in ambiente odontoiatrico. Poiché l’ipossia è uno stato pericoloso per questi pazienti, deve essere accuratamente evitata, cosa che avviene in sedazione somministrando sempre e comunque alte percentuali di O2.

Pazienti ipertesi: per le stesse ragioni. Uno stato fortemente emotivo può innalzare bruscamente e rapidamente i valori pressori fino ad esitare in un evento grave. Inoltre coloro che hanno avuto un ictus devono evitare, più di altri, l’insorgenza di ipossia che in sedazione è praticamente impossibile che avvenga.

Portatori di handicap: questi pazienti, purchè siano in grado di garantire un minimo di collaborazione e comprensione di ordini semplici, in sedazione perdono aggressività, irrequietezza spesso associate a disordini motori, che impediscono il tranquillo e sicuro svolgimento delle cure.

Pazienti allergici: Non si conosce allergia al N2O . Anche in questi pazienti quindi è un farmaco fra i più sicuri.

 

CONTROINDICAZIONI RELATIVE, O MEGLIO, SOGLIE DI ATTENZIONE

Donne in stato di gravidanza nei primi 3 mesi perché qualsiasi farmaco è sconsigliato per possibili effetti teratogeni. Nel terzo trimestre per la possibilità che la paziente partorisca anticipatamente.
Se comunque una donna gravida è costretta a sottoporsi a cure dentali non altrimenti rimandabili, la sedazione cosciente con O2-N2O è il farmaco che garantisce la maggior innocuità non essendo metabolizzato ed essendo immediatamente eliminato dall’organismo.
Impossibilità reale di respirare dal naso per fatti infiammatori acuti o malformazioni fisiche. Se il paziente ha un forte raffreddore, una sinusite, una bronchite cronica, avrà serie difficoltà a respirare solo dal naso impedendo di fatto l’inalazione del N2O e la conseguente sedazione.

Malattie gravi: broncopolmoniti acute, enfisema, sclerosi multipla, miastenia, ernia diaframmata acuta.

Pazienti psicotici in trattamento con psicofarmaci, che assumono sedativi, tranquillanti. Il Protossido d’Azoto induce variazioni alla sfera emotiva che possono destabilizzare pazienti già instabili per gravi problemi psichici.

Tossicodipendenti per gli stessi motivi: il N2O moltiplica l’effetto della droga assunta.

Pazienti non collaborativi non in grado di eseguire ordini semplici e respirare dal naso.

 

CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE

 

Pazienti ORL: si deve evitare il Protossido in pazienti che hanno ricostruito chirurgicamente il timpano. Il Protossido diffonde nelle cavità chiuse e aumenta la pressione, e può causare la perforazione della membrana.
Pazienti Oftalmici: si deve evitare il protossido in pazienti che hanno subito operazioni chirurgiche di vitrectomia in cui sono stati utilizzati gas tipo esafluoroetano c3/f8 perfluoropropano. L’N2O potrebbe aumentare la pressione delle bolle di gas fino a provocare il distacco irreversibile della retina.


Maggiori informazioni? Contattate lo studio del Dott. Mario Lisa!