Rifacimento di un’otturazione

Conservativa: Rifacimento di un’otturazione in amalgama con materiale composito

 

In un precedente articolo del nostro Blog abbiamo già parlato della ricostruzione di denti compromessi dalla carie con materiali estetici compositi. Abbiamo distinto le tecniche indirette da quelle dirette precisando che quest’ultime trovano indicazione nelle ricostruzioni di piccola o media grandezza. Nel video che presentiamo oggi,mostriamo il rifacimento di un’otturazione in amalgama che presenta una carie secondaria. Con il termine carie secondaria si intende la comparsa di una lesione cariosa ai margini o al di sotto di un precedente restauro che dopo anni subisce gli esiti di una infiltrazione batterica. Data la modesta entità della lesione (documentata da una radiografia) abbiamo ritenuto sufficiente l’utilizzo di una tecnica diretta.

Il primo passaggio è il posizionamento della diga in gomma che consente l’isolamento del campo operatorio con la possibilità di maneggiare all’asciutto i materiali compositi che servono al restauro dentale. Dopo la rimozione della vecchia otturazione (rimasta in bocca la paziente 20 anni), si è proceduto alla rimozione della carie e alla completa detersione del dente. Ciò si ottiene sia con frese che con strumenti manuali. Il passaggio successivo è il posizionamento della matrice per la ricostruzione della parete interprossimale mancante. La matrice viene adattata ed il cuneo di legno assicura un perfetto adattamento marginale cervicale, mentre l’anellino divaricatore permette l’ottenimento di un punto di contatto ottimale. Viene quindi praticata la mordenzatura di smalto e dentina mediante acido ortofosforico, che dopo circa 30” viene lavato via prima con acqua e poi con clorexidina. Cio’ predispone i tessuti dentali all’applicazione degli adesivi smalto dentinali.

 

A partire da questo momento le immagini del filmato sono gialle perché questo colore di luce fornito dal microscopio operatorio non attiva la polimerizzazione dei compositi usati nella ricostruzione stessa. I primi apporti di materiale trasformano la cavità da una seconda ad una prima classe, mentre successivamente si procede a stratificare la dentina seguendo l’anatomia del dente e riducendo al massimo la contrazione da polimerizzazione del materiale. Gli ultimi passaggi sono la rifinitura dell’otturazione, il controllo occlusale della stessa eseguito mediante cartine di articolazione e la lucidatura. Il risultato ottenuto è buono sia come funzione che estetica e con questo tipo di procedura, (campo asciutto, stratificazione, controllo al microscopio) la durata dell’otturazione è sicuramente eguale a quella in amalgama pur avendo un’estetica decisamente superiore.

 

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